Skip to content

Electric Sheep Dreams

2022

Potrebbe essere il perfetto prologo di una storia d’amore. Rolenzo di storie ne propone 50, non sue, non d’amore, ma di relazione.

SD2_3485-Modifica

Info

Libro d’artista.

Il libro è stato realizzato completamente con testo autogenerato – suggerito dall’editor testuale – dagli smartphone di 50 persone, che si sono prestate all’esperimento.
Il testo che ne esce è sconnesso e onirico, tuttavia le parole ed i vocaboli utilizzati sono quelli soliti del proprietario dello smartphone. Possiamo quindi paragonare questi 50 racconti a dei sogni. 

Philip K. Dick si chiedeva: Do Androids Dream of Electric Sheep?
No, gli Androidi sognano noi.

 

Prologo di Alessandra Picchi:

Dove finisco io inizi tu.
I nostri sogni più intimi sono diventati un’unica immagine.
Nello spazio della mente siamo una cosa sola.

Potrebbe essere il perfetto prologo di una storia d’amore.

Rolenzo di storie ne propone 50, non sue, non d’amore, ma di relazione.

Una relazione simbiotica tra padrone e mezzo tecnologico, tra umano e macchina, dove le confidenze e le parole scritte dall’uno vengono incamerate nella memoria dell’altro, il quale acquista una conoscenza viscerale del suo proprietario quasi impossibile da immaginare.

Possiamo tentare di comprendere questa capacità di unione solo leggendo tra le pagine di Electric Sheep Dreams, il quale ci propone dei racconti sviluppati e suggeriti dai telefoni di autori anonimi.

L’Android diventa così il narratore onnisciente della vita del “suo umano”, attraverso righe astratte, oniriche e a volte ambigue siamo in grado di definire il profilo strutturato del personaggio, della sua quotidianità e dei suoi pensieri più intimi. Rolenzo indaga quel legame fenomenologico instaurato e manifestato tra la conoscenza meccanica e la coscienza umana. Attraverso questa opera vengono spostati i confini dell’eterna questione sulla distinzione tra uomo e macchina, l’interrogativo adesso è: dove finisce la mente umana e inizia l’androide?

Noi, oggi, siamo solo la matrice dei pensieri del nostro telefono, l’input di origine aperto ad infinite possibilità.